lunedì 3 febbraio 2014

La resa: Juventus-Inter 3-1


Leggendo i commenti alla partita su Twitter o blog come Fabbrica Inter ho pensato che fosse meglio prendersi una notte di riflessione, per analizzare le cose in maniera più razionale. Perdere con i gobbi fa sempre male e si rischia di trascendere. 

PREMESSE

1) Quasi certamente avremmo perso questo incontro con qualunque allenatore, giocatore, dirigente o massaggiatore che l'Inter potrebbe permettersi. Il divario tecnico, ma soprattutto atletico e "di grinta", era troppo ampio. Detto ciò, non significa che si deve partire battuti, esattamente come siamo scesi in campo.

2) Non sono queste le partite dove fare punti. Non fraintendiamo, battere i bianconeri l'anno scorso è stata la più grande soddifazione della stagione, ma se fossimo arrivati a ieri con (almeno) un pareggino con Lazio e Genoa e le vittorie interne su Chievo e Catania, la sconfitta sarebbe stata dolorosa, ma solo sul momento. Trovo molto più preoccupante non battere le due squadre appena citate che perdere a Torino, dove fin'ora han perso tutti.

LA GARA

Il primo sbaglio della squadra è stato l'atteggiamento tattico. Infatti non siamo sembrati né "spensierati" come l'anno scorso, né catenacciari come mi aspettavo giocasse Mazzarri. Alla fine è venuta fuori una via di mezzo, che contraddistingue la nostra mediocrità. Non siamo abbastanza forti per impensierire questa Juve, ma organizzata talmente male da non riuscire a resistere più di un quarto d'ora. Non siamo neanche una piccola squadra, che punisce alla prima occasione (e Palacio ne ha sbagliata più d'una).
Non è stata neanche la peggiore prestazione dell'anno: l'Inter non è stata messa sotto o umiliata, ha provato ha fare la partita, ma con troppa "leggerezza".
Di fatto siamo scesi in campo battuti, impauriti, consapevoli della sconfitta incombente e preoccupati solo di non fare una figuraccia: missione compiuta.
Il lato peggiore di queste partite è che fanno emergere tutti i limiti della propria formazione, semmai ce ne fosse ancora bisogno. Jonathan e Nagatomo hanno mostrato ancora una volta la loro scarsezza: il primo con una serie paurosa di passaggi sbagliati e altrettanti dribbling incassati, il giapponese sfregiando la fascia da capitano che indossava con la sua ignoranza tattica conclamata. Come suole fare nelle partite importanti (vedi Napoli), non solo fornisce la solita prova inutile in  fase offensiva, ma confeziona anche giocate scellerate che non saprei come definire se non "minchiate". Ha colpa sul primo gol: non mi venite a dire che Kovacic deve marcare l'inscrivile laterale destro della Juve. Yuto giocava nelle condizioni più semplici, cioè contro una squadra speculare, in cui avrebbe dovuto tenere d'occhio solo il suo omologo. Invece no! Continua sempre a stringersi più che può, lasciando una prateria al posto della fascia. Fosse per me, i nostri esterni siederebbero in panchina. Sul secondo gol ogni parola è superflua: tutti hanno visto, non serve commentare.
A parte la scarsezza degli interpreti, la formazione schierata da Mazzarri non mi dispiaceva, ma si è subito rivelata carente in un'azione essenziale: la marcatura di Pirlo, spesso libero di mettere palla dove voleva. Il coach ha detto nel delirio del post partita che sul regista bresciano sarebbe dovuto uscire Mateo. Ora, da che mondo è mondo, se giochi con il trequartista (Alvarez), è lui a dover contrastare il playmaker. Se non ha le doti per farlo questo è un altro discorso. Non puoi pretendere da Kovacic, come da qualsiasi altro giocatore, che stia basso per impostare e che allo stesso tempo esca su Pirlo. Se lo pensi vuol dire che sei un allenatore limitato. Ciò che comunque rimprovero maggiormente a Mazzarri sono state le sostituzioni, o tardive, o sbagliate. Far entrare Milito e soprattutto vedergli fare quella prestazione è vegognoso. Il principe come sempre si dimostra un campione alla fine della partita, quando sprona i compagni a tirare la maglia ai tifosi in trasferta. L'ingresso di Botta è azzeccato, ma non converrebbe puntare un po' di più su questo giocatore? Mi sarei giocato la carta Icardi, quantomeno per un discorso di fortuna, e avrei senz'altro sostituito Alvarez, totalmente inutile.

IL DOPOPARTITA

Pensavo che Mazzarri avesse doti polemiche che avrebbero giovato alla squadra. Spesso si presentava a Napoli dopo partite perse con due o tre gol di scarto dicendo di meritare la vittoria, lamentandosi dell'arbitraggio, ecc. Ora che è all'Inter ha deciso di non parlare più della direzione di gara, e anziché prendersi per una volta le sue responsabilità, preferisce incolpare i giocatori. Credo che ormai la maggioranza dei tifosi sia antimazzarriana. Io raramente sono favorevole al cambio in panca. Oggi non servirebbe a nulla, poiché non ci sono più obiettivi da raggiungere. Cito Adriano Galliani: "l'Europa League? Mi mette tristezza..."
Da qui a fine stagione vanno fatte opportune valutazioni, e si deve decidere se continuare con Mazzarri o no. Qualcuno dice che vorrebbe farsi licenziare: io credo che ci tenga al suo unico record da allenatore. Il problema del tecnico c'è: fermo restando che questa squadra vale di più dei punti che ha, se giocasse con un altro modulo e adoperasse altri interpreti, non vedo bravi allenatori (ci sono, ma non vogliono venire da noi) che possano fare chi sa cosa. Era lo stesso motivo per cui avrei continuato con il rimpianto Stramaccioni, se non si fosse presentata l'opportunità di ingaggiare Mazzarri. Da lui ci si aspettava quantomento concretezza, solidità, non chissà quale gioco che lui è convinto di proporre. Il giochino gli è riuscito per un mesetto, poi è precipitato con tutta la baracca. Era ciò che mi potevo aspettare da un esordiente, non da un tecnico della sua esperienza. 
Non mi è mai capitato di dirlo,ma in questo momento non vorrei essere nei panni di nessun dell'Inter (giocatore, allenatore, società).

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