domenica 23 febbraio 2014

La prova del nove: Inter-Cagliari


Questo pomeriggio contro il Cagliari potrebbe arrivare la terza vittoria consecutiva, "impresa" ancora non riuscita all'Inter in questa stagione. L'avversario è reduce da una settimana a dir poco turbolenta dal punto di vista societario e, soprattutto, non vince fuori casa da un anno e non segna in trasferta da quasi 500 minuti. Ciò non deve farci illudere che quella che ci attende sia una gara facile, ricordando la prestazione contro il Catania, al quale siamo riusciti a regalare il primo punto lontano dal "Cibali". 
Penso che assisteremo a una partita più simile a quella con il Sassuolo piuttosto che all'ultima con la Fiorentina, perché affrontiamo in casa una formazione che giocherà quasi solamente nella propria metà campo puntando tutto sulle ripartenze. 
La formazione sarà la stessa di Firenze, con l'unica novità di Alvarez al posto dell'infortunato Hernanes. Non mi illudo che Mazzarri preferisca Icardi a Milito, nonostante la presenza di Thohir che credo la pensi come me. Ieri il Mister non è scivolato in una delle sue pieghe come di recente capita, ma ha fatto capire che se la squadra rende non si cambia. Ha poi aggiunto che quando "hai due esterni che giocano così" D'Ambrosio non può che stare in panchina. Visto che quei fenomeni dei nostri esterni sono diffidati, c'è da sperare che vengano ammoniti, altrimenti non so se avremo l'occasione di vedere Danilo dal primo minuto. Di Mazzarri si può dire tutto, ma non che non sia coerente. Per lui una rondine la primavera la fa e come: se vince ripropone la stessa formazione finché qualcosa non funziona più. Lo ritengo un modo di fare discutibile, indice di una mentalità non vincente e soprattutto che non tiene conto dell'avversario e di come gioca. Almeno non dovremo criticare formazioni dissennate che i predecessori del buon Walter partorivano di tanto in tanto. Non dimenticherò mai Gasperini che schierò a Novara Castaignos dal primo minuto...

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