mercoledì 29 gennaio 2014

Sulle ultime novità di mercato

                       
La mente di molti interisti, tra cui il sottoscritto, è rimasta ferma al 2010, facciamo ancora fatica ad accettare la dura realtà di una società che di grandioso ha solo più la storia e deve ricostruirsi affrontando una fase di cambiamento. In più i tifosi dell'Inter sono mediamente i più informati, competenti e esigenti d'Italia. Molti quindi considerano le ultime operazioni di mercato sbagliate, il canto del cigno della vecchia dirigenza o le prime operazioni della nuova proprietà.
Di Hernanes e Nani scriverò a mercato chiuso, qualora le trattative vadano in porto (di 'sti tempi, meglio non esporsi con troppo anticipo), ma di Danilo D'Ambrosio, classe 1988, si può già dire qualcosa. In questo campionato ha fatto intravedere molte cose positive: dovrà dimostrare di essere da Inter. Spero che Mazzarri usi questi mesi proprio per accertarlo. Non vorrei vedere quasto ragazzo sedersi in panchina per via degli intoccabili Nagatomo e Jonathan. E' vero che entrambi stanno rendendo più del previsto, ma soprattutto pensando al brasiliano, non è ragionevole vederlo titolare nell'Inter del futuro. Quindi il giapponese si fa preferire, anche per la maggiore duttilità tattica.
I più critici hanno fatto notare il costo dell'operazione D'Ambrosio: la società ha pagato cash 1,5 milioni ca, ma ha anche ceduto parte del cartellino di giovani come Benassi e Colombi. Tutto ciò si va ad aggiungere al fatto più importante: il laterale ex torino era in scadenza di contratto a Giugno e, visto che la stagione è quasi compromessa, avremmo anche potuto aspettare. Comunque, non me la sento di criticare l'Inter per questo: probablimente c'erano accordi precedenti con il Torino.
Il problema dell'Inter è che compra sempre alle condizioni degli altri e vende alle condizioni degli altri. Lotito per Hernanes chiede uno sproposito (non è che navighi nell'oro) e si fa di tutto per accontentarlo. Il Manchester United paga 45 milioni di Euro (quarantacinque) per Mata, e noi non siamo in grado di rifilargli Guarin, a cui erano interessati e per cui avrebbero sborsato molto meno. 
E' innegabile la difficoltà dell'Inter ad essere "nel giro", società amica di tutti che fa affari con tutti. "Alla Galliani", diciamo. Se Belfodil l'avesse preso il Milan, quanto gli avrebbe chiesto il Parma? Non credo di certo il salasso che abbiamo investito noi. 
Il punto è che con l'Inter tutti si sentono di fare la voce grossa, mentre cedono facilmente a richiesta di altre squadre, comunque più abili a mantenere una rete di rapporti vantaggiosa.

domenica 26 gennaio 2014

Piccolo sfogo dopo Inter-Catania

Se non vinci neanche contro la squadra più scarsa del campionato, ultima in classifica e reduce da dieci sconfitte consecutive in trasferta, significa già di per sé che stai messo male, molto male. Se poi ci aggiungi come questo scialbo pareggio è arrivato, senza riuscire nemmeno a violare la saracinesca catanese, ottieni il quadro della sconcertante (parola molto in voga in questi giorni) condizione dell'Inter.
Partiamo dall'inizio. Mazzarri ripropone gli stessi undici di Genova, riconfermando le due punte e Milito. Il tecnico da la netta sensazione di aver giocato per quattro mesi con il solo Palacio per via dell'assenza del Principe, da molti considerata la vera sfortuna della prima parte della stagione. Errore numero 1. In estate, quando ho tempo per immaginare l'Inter che sarà, ritenevo Milito la quarta scelta dell'attacco. Invece ho con il tempo capito che, con la travagliata vicenda di Icardi e la prematura quanto inspiegabile bocciatura di Belfodil, Milito era atteso a braccia aperte dal buon Walter. La realtà è che Diego non è più un giocatore su cui fare affidamento. Lo ha dimostrato anche oggi: ha avuto qualche buona occasione, ma è stato di scarsissima mobilità e poco funzionale al non gioco della squadra.
Detto questo, non è certo la presenza dell'eroe del triplete la causa di questo pareggio. In realtà, non è facile trovare un motivo vero, unico, quanto una serie di circostanze e piccole cose che nel complesso rendono la squadra davvero mediocre. Già considerando l'innegabile difficoltà del passaggio di proprietà, che comunque Mazzarri ha gestito bene, a cui si è aggiunta di recente la telenovela Guarin, non si possono negare i limiti tecnici di questo gruppo (giocatori e allenatore),  che un ottimo inizio di stagione aveva celato. 
Non essendo impegnati in coppe varie, la condizione atletica dovrebbe essere quantomeno accettabile, invece sembra essere la prima cosa a mancare. Poi c'è l'innegabile scarsezza, che definirei mediocrità di alcuni nostri titolarissimi. Jonathan e Nagatomo raramente combinano disatri, ma in un Inter normale sarebbero le riserve delle riserve. La difesa ha in Campagnaro (ultra over-30) l'unico elemento di affidabilità, in mezzo Kuzmanovic è passato da essere in partenza a giocare titolare. In fine una formazione che ha ancora in Cambiasso un elemento indispensabile, non può che ottenere i risultati che ottiene. In più gli elementi di talento non offrono prestazioni sufficienti a trascinare la squadra, soprattutto Rodrigo, che sta tirando il fiato dopo aver retto da solo l'attacco.
Ho molta paura che, in perfetto stile Inter, i recenti sfaceli portino i nostri dirigenti ad arraffazzonare qualche acquisto dell'ultim'ora tipo Rocchi. Spero vivamente che Thohir si convinca a non farlo. Alla luce di obiettivi che non ci sono, è inutile cercare di migliorare questa squadra. Questo dovrebbe capirlo anche Mazzari, che dovrebbe usare i prossimi mesi per sciogliere alcuni nodi in prospettiva futura. Avendo poco da chiedere da questa stagione, tanto vale pensare già alla prossima...

Tra questa Juve e la Nostra Inter c'è ancora un abisso

Ieri sera la Juventus ha pareggiato con la rediviva Lazio, fornendo ancora una volta una prova di grande solidità. Infatti, neanche l'inferiorità numerica per oltre un'ora di gioco ha permesso ai biancocelesti di portare a casa i tre punti, complice anche la buona sorte, che ha salvato i gobbi in più di un occasione.
È comunque troppo palese la superiorità bianconera, che si è concretizzata nella serie di successi consecutivi terminata proprio con la trasferta dell'Olimpico. Fino a una settimana fa gli "osanna" per questa squadra si sprecavano, i "soloni" del calcio italiano già pronosticavano il mini-triplete (con l'Europa League al posto della Champions) e il superamento del record di vittorie consecutive dell'Inter manciniana (2006/2007). Tra martedì e sabato sono sfumati entrambi gli obiettivi, entrambi a Roma.
Questi risultati testimoniano quanto sia ancora lontana la Juve dall'Inter degli anni d'oro, che ha prima dominato in Italia e, poi, in Europa.
Il limite della formazione di Conte sta, a mio parere, nel modulo di gioco. Non sono un grande sostenitore della difesa a tre, sebbene riconosca i lati positivi del suo utilizzo. Credo, però, che i fatti mi diano ragione. Tutte le migliori squadre europee giocano con una rigorosa difesa a quattro, e qualche domanda bisogna pur farsela. Il 3-5-2 rimane uno schema difensivo, per quanto propositivo tu possa essere. Di fatto, si rinuncia a un centrocampista o attaccante per schierare un difensore. 
Fatico a mala pena ad accettare che l'Inter giochi in questo modo, quando si potrebbe sacrificare uno tra Rolando e Juan (non esattamente degli indispensabili), per un Icardi o un Kovacic in più.
Conte aveva azzardato in coppa il cambio di modulo, e forse la disfatta turca gli ha fatto cambiare idea, ma resto convinto che senza questa soluzione la sua squadra non farà il salto di qualità.
Forse, più che di una convinzione, si tratta di una speranza, ma, per ora, la gloriosa Inter del quinquennio Mancini-Mourinho resta ancora molto lontana.

lunedì 20 gennaio 2014

Guarin-Vucinic: cronaca di una crisi societaria

Arriva a metà mattina come un fulmine a ciel sereno la notizia dello scambio di mercato Guarin-Vucinic tra Inter e Juve. Vado subito a vedere su Twitter la reazione dei tifosi, molti dei quali rimpiangono il colombiano dopo averlo più e più volte criticato. Leggo di un accordo che non prevede conguaglio per noi, e rimango basito innanzitutto perché il montenegrino ha tre anni e mezzo in più e fa la riserva, ma soprattutto perché pensavo che l'Inter cedesse i suoi giocatori più "considerati" per fare cassa. Inoltre se si chiede pazienza ai tifosi, annunciando un progetto basato sui giovani, questo non mi sembra il miglior modo per cominciare.
Poi arriva la frenata, si dice per il sollevamento popolare della tifoseria (compresa la curva nord), ma ormai è troppo tardi: i giocatori premono perché l'affare si faccia. Pare che riusciremo a strappare qualche milione, una magra consolazione per la figuraccia che la società ha fatto oggi. Si, perché è questo che rimarrà della giornata di oggi.
Non sono mai stato un estimatore di Fredy Guarin (che ho infatti iniziato a pronunciare "alla francese": Guaren). Tenerlo in campo era un vero lusso, non aveva un ruolo ben definito e giocava in modo davvero anarchico. Molte volte era protagonista di azioni personali a testa bassa, grazie a cui spesso finiva negli highlights. Speravo veramente nella sua cessione, soprattutto per far si che altri giocatori (vedi Kovacic) abbiano più spazio. Ma davanti all'operato dei nostri dirigenti non posso che porre in secondo piano il fattore tecnico.
Ci sta che i tifosi, tra cui gli "autorevoli" Fiorello, Beppe Severgnini e Nicola Savino, si lamentino, soprattutto grazie a Twitter, anche se secondo me lo scambio in sé è più vantaggioso all'Inter che alla Juve. Quello che non va bene è che chi gestisce questa società prenda decisioni in base a ciò che dice la piazza (se così è stato). Se prendi una decisione e sei convinto della scelta fatta, vai fino in fondo e spieghi le ragioni ai tifosi. 
Credo che un presidente come Thohir, che per ovvie ragioni non può essere presente a Milano, debba scegliere un uomo forte, un amministratore delegato, che faccia le sue veci in sua assenza. Ancora meglio sarebbe azzerare tutti i vertici: se "Anno Zero" deve essere, tanto vale che lo sia in ogni senso...

domenica 19 gennaio 2014

Fine anticipata di una stagione: Genoa-Inter 1-0

E ci ritroviamo a commentare un'altra giornataccia dell'Inter, che perde con il Genoa la partita giocata meno peggio dell'ultimo periodo. Una partita in cui è difficile parlare di gioco e in cui non si può dire niente a Mazzarri & co. La potevamo anche vincere, invece al maledetto 38esimo minuto, quando le squadre fortunate la sbloccano, noi prendiamo gol lasciando Antonelli completamente libero in area, con un Handanovic in fase di involuzione che non si schioda più dalla riga di porta. Purtroppo Palacio non ha iniziato bene il 2014: nell'ultimo periodo ha avuto diverse palle gol, che un giocatore come lui avrebbe dovuto trasformare. 
In ogni caso i numeri parlano chiaro: una vittoria nelle ultime 10 partite, 11 punti dal terzo posto, 8 dal quarto. Penso che risollevandosi l'Inter chiuderà quinta, a meno che il Milan del "santo subito" Seedorf, a colpi di rigori, non risalga la classifica e raggiunga l'Europa League. L'unica cosa che mi solleva è il fatto che ci sarebbe stato comunque poco da recriminare: a giudicare dall'andamento delle prime tre, anche con un rendimento superiore non avremmo potuto ambire alla Champions League. Basti pensare che il Napoli è terzo con 43 punti, e quasi sicuramente finirà con più di 80.
Veniamo a Mazzarri. Io sono sempre molto restio al cambio dell'allenatore, anche se non mi piace la difesa a oltranza quando gli errori sono evidenti. Solitamente provo a mettermi nei panni del tecnico, e sinceramente, non saprei inventarmi molto più di Walter. Ero molto stupito dal fatto che uno come lui, da sempre molto polemico, decida di non commentare gli errori arbitrali. Mi sono dato questa risposta: far su un quarantotto per un quinto posto non gli sembra il caso, e non ha bisogno di arrampicarsi sugli specchi perché non rischia il posto. L'Inter tra un po' non ha i soldi per prendere un D'Ambrosio, figuriamoci per licenziare Mazzarri.
La domanda da porsi ora è: che fare da qui a fine stagione? 
Non avendo più obiettivi, io lavorerei in prospettiva futura, per non arrivare a Giugno senza sapere che pesci pigliare. Punterei decisamente di più sui giovani, per vedere se sono da Inter, e, a questo punto, non comprerei nessuno a Gennaio. Sarebbero solo soldi buttati...

martedì 14 gennaio 2014

Così non va (in tutti i sensi)

Non riuscire a battere una squadraccia come il Chievo fa capire lo stato disastroso dell'Inter. In 94 minuti saremo si e no riusciti a creare 5 pericoli ai clivensi. La cosa più stucchevole, che vedo ormai da diverse partite, è la totale assenza di gioco. Non ci si può lamentare del fatto che il Chievo fosse rintanato nella sua area, non è la prima volta che si incontrano squadre del genere. Vedendo l'inadeguatezza dei difensori nell'impostare l'azione, finendo quasi sempre per fare un retro passaggio al portiere, e l' inconcludente fraseggio a centrocampo che ha, ironia della sorte, in Jonathan l'elemento più pericoloso, sorgono tutti i limiti della formazione di Mazzarri. In più, come se il quadro non fosse già completo, ci si mettono sempre gli arbitri. Mentre nelle prime 18 partite ci si era limitati a non concedere rigori nettissimi, ieri si è passati al livello successivo, annullando un gol per fuorigioco inesistente. 
Smettetela di sparare sulla Croce Rossa, vi prego.

domenica 12 gennaio 2014

C'è chi sta peggio di noi

La stagione dell'Inter non sarà certo tra le più entusiasmanti degli ultimi anni. In più vedere dominare in Italia (per fortuna non ancora in Europa) la Juve fa sempre male. Allora succede che bisogna accontentarsi di piccole soddisfazioni. Fermo restando che il punto più alto della stagione calcistica corrente è stato il gol di Wesley Sneijder in Galatasaray-Juve, è lo stato pietoso del Milan che ti risolleva il morale nel giorno in cui i bianconeri chiudono il girone d'andata a 52 punti. I cugini sono riusciti a perdere contro il Sassuolo e a farlo segnare per 4 volte dopo un digiuno di 500 minuti. In più ieri sera ho guardato per la prima volta una gara intera dell' Atletico Madrid e sono giunto alla conclusione che, salvo cataclismi, il Milan non ha alcuna speranza di passare il turno.

venerdì 10 gennaio 2014

Sempre più in basso:Udinese-Inter

Siamo al capolinea. Il 10 Gennaio la stagione dell'Inter è di fatto priva di reali obiettivi, non potendo raggiungere l'Europa che conta ed essendo stati appena eliminati in Coppa Italia da una squadra che solo lunedì ne ha prese tre in casa dal Verona facendo segnare anche l' ormai novantenne Toni. 
Il primo tempo è un'agonia: zero movimento, zero pericolositá in avanti, solo una montagna di passaggi arretrati, la cosa che mi irrita di più quando guardo una partita di calcio.
Mazzarri ha di fatto regalato un tempo rispolverando le vecchie glorie, tra cui un imbarazzante Zanetti che qualcuno dovrebbe obbligare al ritiro, e un Milito che invece non mi è dispiaciuto. Nel secondo, con una trazione più offensiva, abbiamo attaccato ma senza creare molti problemi all'Udinese.
Come se non fosse abbastanza ci si mette anche il mitico Calvarese, che non concede due rigori e fischia tre fuorigioco inesistenti. 
Non ci sarebbero più ragioni per piazzarsi Lunedì sera a seguire Inter-Chievo, ma so giá che lo farò. Sono anche curioso di vedere se Mazzarri (ieri meno colpevole di tutti) proverá a cambiare qualcosa non avendo più niente da perdere, o ci ripropinerà il solito 3-6-1.
Se non altro seguiro la partita con grande leggerezza...

giovedì 9 gennaio 2014

La paradossale importanza di una partita: Udinese-Inter

Questa sera l'Inter affrontà al "Friuli" di Udine il suo secondo turno di Coppa Italia. I recenti sviluppi hanno dimostrato che questo trofeo è attualmente il più importante della stagione, essendo il terzo posto in campionato irragiungibile. Visto lo spettacolo contro la Lazio, non ci sarebbero molte ragioni per voler guardare la partita, ma poichè la Tim Cup è da sempre il palcoscenico per chi gioca meno, e con Mazzari in panca sono in molti, c'è quantomeno la curiosità di vedere qualcuno all'opera. Due su tutti: Kovacic e Milito. Il primo in quanto non ha mai avuto la possibilità di giocare una partita intera, anzi è quasi sempre subentrato, el principe perchè al rientro e per valutare la sua affidabilità (forti dubbi in proposito).
Profilandosi un Juve-Roma il prossimo turno, se trovasse un minimo di brillantezza, la formazione di Mazzarri potrebbe dire la sua in un torneo su cui si dovrebbe puntare non tanto per l'accesso all'Europa League, ma per riportare un titulo in bacheca dopo 3 anni.

mercoledì 8 gennaio 2014

Le ragioni di un Blog

Lunedì 6 Gennaio l'Inter ha giocato la peggiore partita della stagione. Pensavo non ci potesse essere incontro più noioso dell'ultimo Derby. Mi sbagliavo. A differenza della stracittadina, in cui nell'ultimo quarto d'ora la squadra era cresciuta fino a trovare il gol (complice anche il calo del Milan), contro la Lazio la squadra di Mazzarri non solo non è passata in vantaggio, ma è anche riuscita a farsi battere da una delle squadre più scarse del momento. Sono solito leggere molti blog di tifosi nerazzurri e leggere le loro riflessioni dopo queste debacle mi rinfranca. Capisco che certe cose non le vedo solo io. E' una sorta di "mal comune mezzo gaudio". 
Da oggi provo ad aggiungere la mia voce al coro, un po' per festeggiare le (poche) vittorie, un po' per sfogarmi dopo le sconcertanti prestazioni di questa squadra, che nonostante stia attraversando una fase buia della sua storia costituisce per me una passione irrinunciabile.