giovedì 5 febbraio 2015

La Rana e i Pollastri. Napoli-Inter 1-0


E' incredibile come l'interismo regali sempre i modi più irritanti per soffrire, come se fosse tutto già scritto o deciso da un'entità superiore. Sta diventando difficile guardare le partite, e questo, sinceramente, non me lo sarei mai aspettato. Non siamo ancora arrivati alle sensazioni che provavo vedendo l'Inter di Mazzarri, tanto per chiarire, soprattutto nelle uscite europee. Quella era una squadra che giocava talmente male che facevi persino fatica a sostenerla. 
Ieri, secondo me, l'Inter non ha fatto la sua miglior partita, tutt'altro. Il primo tempo mi è sembrata una sagra degli errori: passaggi elementari sbagliati, marcature inesistenti, contrasti persi. Tutti segnali di un gruppo che pur credendoci e dando tutto (cosa che non metto in dubbio, per carità), ha talmente paura di sbagliare da perdere lucidità e concentrazione nei momenti chiave. Ma, pur commettendo la solita sfilza di errori, l'Inter ha giocato alla pari del Napoli, e dava la sensazione di averne di più in un eventuale supplementare. 


La sconfitta di ieri ha evidentemente un nome e un cognome: Andrea Ranocchia, indegno capitano che sta facendo di tutto per disonorare una fascia che non ha mai meritato e che solo un folle avrebbe potuto consegnargli. Aveva talmente paura di sbagliare da buttare fuori ogni pallone si vedeva arrivare, pur avendo tempo e modo per gestirlo. Stendiamo un velo pietoso sul modo di marcare Higuain, che non lo fa sembrare neanche un professionista. Ma non si può tacere sull'episodio madre, avvenuto ovviamente all'ultimo minuto di recupero, quando le squadre sono già ai supplementari e anche i cameraman preferiscono indugiare su Benitez piuttosto che sul campo. Non è possibile prendere un goal a pochi secondi dalla fine, a difesa schierata, su una rimessa laterale, quando hai da guardare un solo giocatore. Non credo che Ranocchia sia nelle condizioni di giocare altre partite. Tra l'altro, per uno emotivo come lui, episodi come questi sono delle mazzate da cui non si riprenderà a breve e, se verrà rimesso in campo, sarà terrorizzato. Mi viene spontaneo il paragone con Vidic, giocatore di altra carriera, che ha superato le sue difficoltà iniziali, nonostante l'inizio della sua avventura all'Inter sia stato pessimo. 


Certamente non si può ridurre tutta una gara a un giocatore solo, per quanto la sua scarsezza sia stata decisiva. La Coppa d'Asia ha rimandato a casa Nagatomo: si sentiva davvero la mancanza delle sue corsette e dei ricoli tentativi di fare una giocata. Personalmente, la nota lieta è stata vedere Puscas titolare e giocare tutta la partita, mentre il rientro di Santon, che ha portato la mia mente a 6 anni fa, mi rassicura sul fatto che Dodò diventerà presto una riserva delle riserve. 


Per una squadra come l'Inter è difficile fronteggiare avversario, propria scarsezza e sfortuna insieme. Già, perché poi se prendi un palo all'inizio e subisci goal a un minuto dalla fine, sei anche sfigato. In questo momento gira tutto storto. Mancini continua vedere miglioramenti e io con lui, ma lo score è oggettivamente tremendo: 2 vittorie su 11 partite giocate (o 3 su 12, fate voi). A questo punto, persa la Coppa Italia, spero solo di fare prima possibile i punti per la salvezza, per non rischiare di fare la fine del Borussia Dortmund. E' ovvio che bisogna sbloccarsi, trovare una vittoria per respirare: Ci vorrebbe una ciambella di salvataggio come quella piovuta dal cielo al Milan, che domenica scorsa si è ritrovato un Parma che avrebbe perso anche se avesse giocato da solo. 


Non so con quale speranza mi metterò a vedere Inter-Palermo, visto che i rosanero sono una delle rivelazioni del campionato, giocano un bel calcio e possiedono giocatori di indiscutibile talento (Dybala) a cui in questo periodo riesce tutto. Ci sono tutte le premesse per vedere un altro Sassuolo-Inter, ovvero un'altra sconfitta.