venerdì 28 marzo 2014

Mediocrità. Inter-Udinese 0-0

                                        
Non mi viene in mente un aggettivo migliore di mediocre per descrivere la partita di ieri sera, ma, più in generale la stagione dell'Inter. Una squadra mediocre allenata da un tecnico mediocre, che,  per carità!, potrebbe fare di più se avesse almeno un giocatore che risolva le partite. Fare 1 punto in due gare consecutive in casa è molto più che mediocre, non fare neanche un tiro in porta nel primo tempo con l'Udinese è drammatico. Fare paragoni con l'anno scorso è da mediocri, visto che il povero Stramaccioni andava in trasferta o giù un città con Rocchi titolare e mezza primavera in panchina.
Credo che la prossima volta dovrò iniziare a vedere la partita dalla metà del secondo tempo, perché per i primi settanta minuti non è successo un bel niente. E anche il quarto d'ora finale, per quanto arrembante, sembra sempre una reazione al poco tempo a disposizione, con assalti alla disperata e palloni buttati in mezzo. Anche ieri, conti alla mano, meritavamo comunque i tre punti, visto che abbiamo creato l'occasionissima di Cambiasso-D'Ambrosio e ci hanno per l'ennesima volta negato un calcio di rigore, che forse non sarà stato il più clamoroso della stagione, ma quando ricevi tre rigori in sessanta giornate, non puoi che infuriarti.
È un'annata sfortunata, questo senza dubbio, ma non si può regalare sempre un tempo all'avversario, che peraltro fa pochissimo per metterti in difficoltà e pensa solo a difendersi. Non credo che sia solo una statistica quella che dice che l'Inter vince (quasi sempre) quando riesce a segnare nel primo tempo. È successo a Verona, con il Torino in casa, a Firenze, per citare le ultime partite. E la spiegazione è ovvia: da un lato, se segni subito obblighi gli altri a scoprirsi, per cercare di pareggiare, dall'altro, hai già indirizzato la partita nel giusto canale. È altrettanto ovvio che se non segni nei primi 45', te restano solo altrettanti per trovare la rete, e quando alla scarsezza tecnica si sommano sfortuna e errori arbitrali, puoi anche non vincere. Il problema è che quest'anno è accaduto troppe volte, segno che i tre succitati fattori si sono presentati in maniera esagerata.
La serie infinita di pareggi è un altro sintomo di mediocrità di una squadra che perde relativamente poco (alla fine una solidità difensiva c'è), ma fa fatica a vincere dovendosi accontentare di un misero punticino.
Dal punto di vista tecnico, dovrei ripetermi, visto che giocano sempre gli stessi, e con gli stessi cambi. Mi limito a sottolineare l'orrenda prestazione di Guarin, fresco di lauto rinnovo: se esistesse la meritocrazia mazzariana, a Livorno dovrebbe sedere in panchina. In secondo luogo dico che la rosa dell'Inter, lo dice anche Mazzarri, è fin ampia per l'unico impegno da sopportare. Ma allora perché non sfruttare quei giocatori (che ormai sono diventati panchinari) per dare un turno di riposo a gente come Palacio, che finisce ogni gara con la lingua per terra?
Tutto sommato, la nostra classifica non si compromette mai: siamo a tre punti dalla Fiorentina, che ha sempre un calendario peggiore del nostro, e abbiamo staccato di una lunghezza il Parma, che pure ha una serie di partite difficili. Dunque, non vedo perché il quarto posto debba già considerarsi sfumato: alla fine è lì, basta vincere le partite da vincere. Ma proprio poiché l'Europa League è alla portata, vorrei vedere l'impiego di più giocatori, per non rimanere con dei punti interrogativi fino alla prossima stagione.
P.S. Se avessi scritto questo post mezz'ora dopo la fine della partita, sarei stato più sferzante, soprattutto con l'allenatore, da cui sono molto deluso, ma vista l'annata mi sembra inutile e dannoso sparare sulla croce rossa, come se dovessi evidenziare qualcosa che vedo solo io. La nostra realtà è fin troppo evidente perché qualcuno la spieghi. Tutti ci rendiamo conto dei limiti e della scarsezza di questa squadra, e scriverlo sarebbe solo uno sfogo dovuto al tifo che noi facciamo ogni volta, e che troppo spesso non corrisponde a una vittoria. 


domenica 23 marzo 2014

Walterloo neroazzura. Inter-Atalanta 1-2


Mi stava già venendo un coccolone quando ho scritto il titolo, figuriamoci adesso che dovrò scrivere di questo suicidio, un harakiri che ha del grottesco per quante ne abbiamo viste in questa stagione. Potrei dare la colpa alla sfiga e finirla lì, ma non lo farò, perchè se la sfortuna oggi ha fatto 80, la squadra ci ha messo 20 per far rischiare al mio ipad una brutta fine. Tutti hanno ovviamente dato la colpa ad Alvarez (e a chi lo ha messo in campo). Premesso che mi ha veramente stancato la diatriba tra mazzarriani e antimazzarriani, quest'anno abbiamo criticato più volte il Mister per il suo difensivismo. Perciò, non è tanto per la scelta di Ricky Maravilla, che oggi ha fatto di buono solo quella serpentina, peraltro mal conclusa, quanto per il sostituto. Togliere Cambiasso è stato un inequivocabile errore madornale di Mazzarri, che ha difatto privato di incontristi il centrocampo, abbandonato al solito Guarin, capace solo di azioni personali, e Hernanes, ottimo fino all'uscita del cuchu. In più, non è possibile non riuscire a trasformare una sola palla goal delle decine create solo nel secondo tempo. La sfortuna ha voluto che colpissimo quattro legni, mentre il goal vittoria dell'Atalanta è a dir poco rocambolesco. 
Gli eventi della partita hanno fatto quasi dimenticare la classifica, il fatto che siamo stati raggiunti dal Parma, che abbiamo fallito l'occasione di recuperare punti a Fiorentina e/o Napoli. 
P.S. Fatemi estroflettere tutto l'odio che nutro nei confronti dell'Atalanta, squadra che storicamente caccia la scienza solo con noi, anche quando è salva, e poi ne prende dieci all'anno fra juve e milan. Una delle peggiori squadre dell'anno in trasferta, che ci dice sempre male. Ogni anno spero nella sua retrocessione e ogni anno riescono a salvarsi...

sabato 22 marzo 2014

Sei punti in due partite. Stavolta si?

Se guardiamo il calendario dell'inter, sì dovrebbe prospettare un cammino abbastanza agevole, se escludiamo la trasferta di Parma, campo da cui spesso usciamo con le ossa rotte. Senza guardare troppo lontano, le prossime due sfide con Atalanta e Udinese, entrambe in casa, sono un' occasione unica per rilanciarsi prepotentemente, tenendo conto che Napoli e Fiorentina si sfideranno nel derby delle eliminate. Tuttavia, quest'anno è stato costellato da occasioni buttate al vento, spesso con pareggi casalinghi inutile, senza i quali staremmo realisticamente lottando per la Champions. Sarà questa la volta buona in cui l'Inter fa il suo dovere e vince,  soddisfacendo il mio personale disprezzo verso l'Atalanta?

venerdì 21 marzo 2014

I sorteggi di Champions

L'urna di Nyon ci ha privato per fortuna di un prematuro incrocio fra Bayern Monaco, Real Madrid e PSG, le formazioni più forti del torneo, regalandoci comunque delle sfide molto succulente (Caressa ha già l'acquolina in bocca). D'altronde, quando ai quarti arriva davvero l'elite del calcio europeo, è certo che ci siano grandi partite, comunque si incrocino le squadre.
Le analizzo in ordine di interesse. 
PSG-CHELSEA: questa volta non è stato the lucky one Josè Mourinho, che pesca male, una squadra che segna una valanga di goal e sembra pronta a fare il salto di qualità. Inoltre, mentre il Chelsea deve lottare in campionato per difendere la testa della classifica, la squadra di Blanc ha un vantaggio abbastanza rassicurante, e potrà concentrarsi in toto sulla doppia sfida. Il passaggio del turno rimane tutt'altro che scontato: il Chelsea è la tipica squadra di Mou, non sarà la più forte, ma è completa, coesa, motivata e tosta. In più può contare sulle qualità di gente come Hazard e Eto'o, che ingaggeranno un duello a distanza con Ibra e Cavani. PSG-60/CHELSEA-40.
BARCELLONA-ATLETICO MADRID: l'incontro più equilibrato. Quest'anno si sono affrontate tre volte e sono arrivati tre pareggi. Molto dipenderà dal Barca, ma per me partono alla pari. 
BARCA-50/ATLETICO-50.
REAL MADRID-BORUSSIA DORTMUND: si riaffrontano un anno dopo, ma molto è cambiato. Non vedo come possano prevalere i tedeschi, contro una squadra che segna tanto, subisce poco e ha Cristiano Ronaldo. REAL MADRID-75/BORUSSIA DORTMUND-25.
MANCHESTER UNITED-BAYERN MONACO: è vero che a Old Trafford non si sa mai, però anche questo incontro mi sembra deciso in partenza, soprattutto per la difficile annata dello United. 
MANCHESTER-30/BAYERN-70.
Chiudo dicendo che c'è l'imbarazzo della scelta, visto che due partite si giocano in contemporanea. 

domenica 16 marzo 2014

L'ottimismo paga: Hellas Verona-Inter 0-2


L'Inter non tradisce le mie aspettative e ci regala una delle migliori prestazioni stagionali e, almeno per una notte, il quarto posto. Per la terza volta di fila la porta di Samir Handanovic, oggi in grande spolvero, rimane inviolata grazie al terzetto difensivo praticamente impeccabile. In più ammiriamo per la prima volta l'apprendista Danilo D'Ambrosio, ma dobbiamo sorbirci il solito evanescente Guarin. Tutto passa in secondo piano se pensiamo al vero mattatore di questa gara: Jonathan. 
Ho subito sentito gente parlare di terzo posto, ma francamente mi sembra troppo. È vero che rispetto al Napoli abbiamo un calendario migliore e che gli uomini di Benitez si giocano ancora l'Europa League, ma prendere ai partenopei un punto a partita mi pare impresa assai ardua.

Le Pagelle
HANDANOVIC: gioca da grande portiere che, chiamato in causa due volte in tutto l'incontro, risponde e benissimo. Batman, voto 7
CAMPAGNARO: prestazione attenta, senza sbavature. Sta lentamente tornano quello di inizio stagione. Toro, voto 6,5
ROLANDO: ennesima prova convincente, gioca con una sicurezza che a settembre i suoi occhi non lasciavano trasparire. Regale, voto 7,5
RANOCCHIA: capisco la scelta di puntare su di lui, rinunciando a malincuore a Samuel. Andrea è giovane, può ancora essere il nostro futuro. Oggi a lui tocca il compito più difficile, e lo svolge benissimo. Voto 7
JONATHAN: in stato di grazia, mette la firma su tutti e due i goal. Tutte le azioni passano da lui e, per una volta, le trasforma. Sulle ali dell'entusiasmo, ci regala un'intervista post-partita a dir poco comica. Dal "Domani tifiamo contro la Fiorentina" al "Se Prandelli chiama io vado". Protagonista, voto 8
GUARIN:unica nota stonata della serata, il dumbaro colombiano regala solo il cross a Icardi (che colpisce la traversa). Poi ci delizia con un tiro fuori dallo stadio e passaggi sbagliati, quello che stupisce (in negativo) è la sua capacità di fare sempre la scelta sbagliata. Passa quando deve tirare, tira quando deve passare. Corpo Estraneo, voto 5
CAMBIASSO: uno dei migliori in campo, dimostra che quando la condizione fisica lo supporta può ancora fare la differenza. Vigile urbano, voto 7
HERNANES: primo tempo da dimenticare, ritmi troppo veloci per un giocatore dal passo felpato come lui. Nel secondo scende la velocità e sale lui. Colpisce una traversa calciando una punizione con il piede "debole" e fa valere la superiorità tecnica. Dr Jeckyll and Mr Hyde, voto 6,5
D'AMBROSIO: prima prova da titolare per l'ex torinista, che ha il quasi impossibile compito di sostituire nientepopodimenoche Nagatomo, assoluto padrone della fascia sinistra. Gioca una buona partita, spero non sia l'ultima. Novellino, voto 6,5
PALACIO: il goal lo rende già uno dei migliori, ma ciò è legittimato dalla solita prestazione generosa. Corre di qua e di là, porta su la squadra e difende il pallone come se fosse un armadio. Untouchable,  voto 7,5
ICARDI: quest'anno colpisce una quantità industriale di legni. Il gioco non è ancora così funzionale alle sue caratteristiche, ma la direzione è giusta. Puntero, voto 6,5
MAZZARRI: mezzo voto in più per non aver preferito Zanetti a D'Ambrosio. I complimenti maggiori sono per la fase difensiva, impeccabile. Sta lentamente capendo ciò che io sostengo da mesi. Gli manca ancora un passaggio: il cambio Guarin-Kovacic dal primo minuto. Meglio tardi che mai, voto 7

sabato 15 marzo 2014

A Verona, con ottimismo


Stasera giocheremo su uno dei campi più difficili della Serie A, dove nemmeno la Juventus è riuscita a vincere. Il Verona è la rivelazione del campionato: sono davvero pochi i casi in cui una neopromossa lotta per l'Europa, proponendo anche un buon calcio e basandosi molto sulla qualità dei singoli, Iturbe, Romulo e il sempiterno Toni. E' anche vero che ultimamente il rendimento della squadra di Mandorlini è calato, soprattutto in casa, dove nel 2014 non ha mai vinto, raccogliendo due pareggi con Juve e Bologna.
Ma non è tanto per questi dati che sono ottimista per stasera, quanto per il fatto che giochiamo meglio fuori casa con squadre che provano a fare la partita. La settimana scorsa pensavo che il Toro fosse più propositivo, invece non hanno quasi mai superato la metà campo. Questa volta credo sarà diverso: davanti al proprio pubblico il Verona non potrà essere troppo remissivo, e se la nostra difesa reggerà bene come nelle ultime uscite, confido che potremo uscire dal Bentegodi con il bottino pieno. Agguantare il quarto posto per una notte sarebbe un'iniezione di fiducia e un risultato concreto dopo la ripresa di risultati. Da quando abbiamo invertito la tendenza, infatti non abbiamo scalato posizioni, questa sarebbe l'occasione per farlo.
concludiamo con la lieta notizia del rinnovo di Rodrigo Palacio. El Trenza è il giocatore migliore che abbiamo. Ha supportato l'attacco da solo per tre mesi, è il nostro capo cannoniere e quando non è in giornata lui, difficilmente riusciamo a vincere. Tutti segni di quanto sia indispensabile in questo momento per l'Inter, il suo rinnovo è un buon punto di partenza

mercoledì 12 marzo 2014

La resa del Milan


Quando il sorteggio aveva assegnato al Milan la squadra di Simeone, ero molto contento, oltre che fiducioso. Le caratteristiche dell'Atletico Madrid mettono in difficoltà qualsiasi squadra, figuriamoci uno dei peggiori Milan degli ultimi anni, aggrappato solo al famigerato "DNA europeo" che trasformerebbe questa squadra rendendola capace di qualunque impresa.
Ieri la gara è durata di fatto fino al 2-1, al quale i rossoneri non hanno saputo reagire come dopo il primo goal di Diego Costa, in quel quarto d'ora in cui Kakà ha trovato il pari rischiando anche il sorpasso. In realtà, il Milan non aveva alcuna speranza, perché nettamente inferiore in tutti i fondamentali. Dal punto di vista fisico, c'è un divario imbarazzante: anche sul 4-1 il Cholo spronava i suoi, che lo seguivano con una grinta e una corsa che la squadra di Seedorf non potrebbe reggere per più di dieci minuti. Anche dal punto di vista tecnico, non c'è stata partita, soprattutto in mezzo al campo: il centrocampo di picchiatori del Milan non ha retto, infatti molte volte la difesa è stata attaccata proprio per vie centrali. Se vogliamo essere crudeli, possiamo anche fare il paragone tra gli attaccanti. Diego Costa vs Mario Balotelli. Penso non ci sia bisogno di commento. Dico solo che io sono uno di quelli che non ha mai rimpianto Balotelli: non sarà mai un campione, seppur capace di grandi giocate.
Molti hanno visto questa partita come il simbolo del divario tra Italia e Spagna. Premesso che i valori spagnoli sono molto superiori, il Milan non rappresenta ad oggi il meglio del calcio italiano. Non dimentichiamo che l'Atletico è secondo in campionato dietro a un super Real, mentre i rossoneri distano 8 punti dall'Europa League. Qualcosa vorrà pur dire. Probabilmente anche Juve e Roma avrebbero ceduto, ma non così nettamente.

lunedì 10 marzo 2014

Mazzariani e Antimazzariani

Sembra che la discussione che anima più calorosamente i tifosi interisti sia quella sul nostro allenatore. La cosa francamente non mi entusiasma più di tanto, visto che in questi casi è quasi impossibile convincere gli altri delle proprie ragioni. In ogni caso io non mi definirei per nulla al mondo mazzarriano, né per la difesa da tecnico dell'Inter, meno che mai per la sua presunta filosofia di gioco. Non ho problemi a dire che quando fu assunto a Maggio ero molto soddisfatto: era una scelta sicura, uomo pragmatico e capace di valorizzare cadaveri imbarazzanti. Inizialmente ci era anche riuscito, ma poi è piombato in una prevedibilità sconcertante, che ha rotto l'incantesimo delle prime giornate portandoci a una quotidianità singhiozzante e non proprio emozionante.
Come ho già avuto modo di scrivere, rimando a Maggio un post ragionato sull'operato di Mazzarri. Ora mi limito a sottolineare ciò che è e sarà vero a prescindere dai punti che faremo. I più ferrei difensori dell'allenatore di San Vincenzo hanno sempre detto che con una rosa così non si poteva fare meglio, che da certe rape non si può cavare chissà cosa, ecc. Io credo che la rosa dell'Inter valga molto di più di quelle di Verona, Parma, Torino e Lazio. Per carità, rimane anni luce dietro Juve, Roma e anche Napoli, ma sorpassare una Fiorentina in frenata per di più così concentrata nella guerra contro la Juve in sede europea mi sembra alla portata. Quindi il quarto posto sarebbe un buon risultato, tutto sommato. Il problema è che la valutazione della rosa, che Mazzarri tira fuori in ogni conferenza, non viene fatta. Giocano sempre gli stessi, i cambi arrivano puntuali nel secondo tempo e i subentranti sono sempre quelli. Ora mi chiedo, come fai a giudicare Taider, Andreolli, Mudingai, Wallace e tutti gli altri se non giocano mai? O hai scelto in partenza o non puoi, perché non dai alcuna occasione per mettersi in mostra. Quando giochiamo non ci sono mai dubbi di formazione, l'unico che questa volta poteva esserci è stato sciolto in partenza non convocando Alvarez. Così sembra che il mister non abbia alternative, che siano tutte scelte obbligate. Invece così non è. Prendiamo il centrocampo, per esempio. Per i tre posti in mezzo abbiamo Guarin, Cambiasso, Hernanes, Kovacic, Kuzmanovic e Taider. 6 giocatori per 3 posti. L'abbondanza. Lo stesso si potrebbe dire per la difesa, mentre un po' diversa è la situazione di attacco e esterni. Siccome i succitati giocatori sono tutti potenziali titolari, perché non scegliere chi va in campo in base all'avversario o comunque cambiando, anziché basarsi esclusivamente sul risultato della partita precedente? Sento sempre parlare di meritocrazia mazzariana. Vogliamo parlare dell'ultima prestazione di Guarin? Meriterebbe la riconferma? 
Devo dire comunque che mi hanno sempre infastidito quelle discussioni da bar su Mazzarri che si vuol far licenziare, e altre cattiverie esagerate sul nostro allenatore. L'ultima cosa che metterei in  dubbio del mister è la sua professionalità e serietà. Io gli credo quando dice che pensa giorno e notte al campo e che è sempre concentrato sugli allenamenti. Se ciò non dà i suoi frutti c'è solo una spiegazione: la scarsezza.

domenica 9 marzo 2014

Accontentamose: Inter-Torino 1-0

Chi si aspetta vittorie roboanti, calcio champagne e goleade probabilmente è un illuso o un inguaribile ottimista. Vista la fatica fatta negli ultimi mesi nelle gare casalinghe, questi tre punti vanno presi come oro colato. Intendiamoci, noi non saremo mai come i tifosi della Juve, appagati solo dal risultato, raggiunto in qualunque modo, anche con brutte prestazioni. L'interista ha per tradizione (ricordiamocelo nel giorno del nostro compleanno) la bocca buona. E' anche lecito pretendere di più da questa squadra , ma per una volta non facciamo i "bastian cuntrari" e accontentiamoci di questa vittoria di misura.
Pur non essendo una gara molto diversa dalle ultime uscite a San Siro, ho comunque riscontrato delle indicazioni molto precise. Partiamo dalla lieta notizia: la difesa. Per la seconda partita consecutiva manteniamo la porta inviolata, ma non solo. L'intero reparto mi è sembrato oggi davvero in forma, a parte lo svarione iniziale, considerando che avevamo di fronte un attacco temibile come la coppia Cerci-Immobile. A dire il vero, mi aspettavo qualcosa in più dal Toro, veramente remissivo, ma il merito è anche e soprattutto della nostra retroguardia, capitanata da un Rolando in stato di grazia. Credo che nessuno avrebbe scommesso 10 lire su un rendimento di questo livello, invece il difensore portoghese sta confezionando prestazioni sempre più convincenti. Oggi ha giocato una partita quasi perfetta, culminata con una chiusura in pieno recupero che ha salvato il risultato (con Meggiorini in area non si sa mai).
Veniamo alla nota dolente. Purtroppo sono costretto a ripetermi, ma non è possibile giocare sulle fasce con due interpreti del genere. A parte la conclamata scarsezza tecnica, compensata da una volontà purtroppo non sufficiente a questi livelli, oggi mi vorrei soffermare su un dettaglio squisitamente tattico. Se giochi con Icardi (oggi ha giocato 43 minuti!) non puoi non effettuare neanche un cross in tutta la partita. A Maurito saranno arrivate si e no un paio di palloni davvero giocabili, che lui non ha sfruttato bene. Nagatomo, in particolare, la gioca sempre nello stesso modo. Finta di andare sul sinistro, ma poi, non essendo in grado di crossare con quel piede, rientra sul destro e l'azione ha perso tutta la sua pericolosità.
Nella vana speranza di vedere prima o poi D'Ambrosio giocare un pezzo di partita, siamo ad un solo punto dalla Fiorentina e dal quarto posto, che ho scoperto essere non del tutto inutile.  

sabato 8 marzo 2014

Verso Inter-Torino

Domani riceveremo a San Siro il Toro di Ventura, reduce da due sconfitte consecutive, fatto che dovrebbe inquietare non poco i tifosi più scaramantici. Le partite casalinghe sono state una sofferenza, non solo per una questione di punti (in casa andiamo comunque meglio che fuori), ma soprattutto per la fatica mostruosa nel creare gioco.
Ho tuttavia la sensazione che questa volta vedremo una partita diversa. Il Torino ha più volte dimostrato di non essere una squadra catenacciara, prova sempre a fare la partita, e lo ha dimostrato per un tempo anche a Milano contro il Milan. Affrontare una squadra che non stia per 90 minuti nella propria metà campo sarà certamente un vantaggio per gli uomini di Mazzarri, anche se non dobbiamo illuderci del suicidio torinista. È ovvio che verrano al Meazza per non prenderle, ma dovremo stare attenti alle loro ripartenze, soprattutto a Cerci, che non avrà difficoltà a far fuori i nostri dinoccolati difensori. 
Sarebbe davvero fondamentale passare in vantaggio, magari già nel primo tempo, per non dover sempre arrivare all'arrembaggio finale con mischie, rigori non dati e traverse. Anche perché rischiando il tutto per tutto ci esporremmo al contropiede di una squadra che non esiterebbe a punirci. Specie se e quando farà il suo ingresso in campo quel Meggiorini che, per usare un eufemismo, ci porta un tantino male. Non ricordo francamente più di cinque goal che il suddetto attacante abbia segnato oltre quelli con cui ci ha punito più e più volte.
Infine, non c'è da sottovalutare il fattore fisico. La nostra squadra non è sembrata brillantissima di recente, domani giocherà dopo una sosta per le nazionali inutile quanto rischiosa per i nostri giocatori.

sabato 1 marzo 2014

A Roma, con poche aspettative, ma qualche certezza

La Roma è l'unica squadra in grado di rovinare la festa annunciata della Juve. Risulta difficile per molti tifosi interisti, soprattutto per quelli accomunati da un profondo odio per lo juventismo tutto, sperare in una vittoria nella capitale, che consegnerebbe di fatto lo scudetto a Conte e soci. Io spero di vedere una buona Inter, che magari segni più di un goal con i suoi giovani, e se dovesse capitolare, non rimarrei così deluso. Anzi, per certi versi, sarebbe frustrante vedere una squadra fare l'exploit proprio contro la Roma.
Se dovessi seguire i miei disegni dietrologici, scriverei che sia Roma-Inter che Milan-Juve finiranno in parità. Magari ci assegneranno anche un rigore per farci contenti, e se i giallorossi non vincono, non sarà indispensabile una vittoria juventina. In questo modo, anche il Milan ne trarrebbe un punticino da non buttare via. 
Sarei dispiaciuto se