mercoledì 4 giugno 2014

Perché è così difficile tifare per l'Italia?


Alzi la mano chi è contento quando nel bel mezzo del campionato c'è la pausa per le Nazionali. Credo che non ne conterei manco mezza. In effetti turba la routine di molti appassionati di calcio che, anziché fare zapping tra Premier, Liga e Serie A, sono costretti ad assistere alle qualificazioni di turno, o peggio, ad inutili amichevoli. Ma quando tutte le competizione si sono concluse, quando la Rai sta già cominciando a dare le repliche di Don Matteo e Sky manda speciali nostalgici a getto continuo, le Nazionali diventano l'ancora di salvataggio dei tifosi, che si garantiscono un mese in più di calcio giocato. E quest'anno capita proprio la maggior competizione a livello globale, il Mondiale, tra l'altro in una location suggestiva come il Brasile.
Probabilmente vi starete chiedendo quale sia l'utilità di questo post, mentre tirate fuori dall'armadio la maglia azzurra e vi dipingete la faccia di tricolore. Ecco, è proprio questo il punto, io queste cose non le faccio, perché per l'Italia non riesco proprio a tifare
Non è una cosa recente, non mi ha mai entusiasmato molto, ma ammetto di essermi fatto trascinare dall'euforia nel 2006, felice soprattutto per l'apporto determinante di Marco Materazzi.
In realtà sono molteplici le ragioni del mio distacco, credo, quindi, che meritino un elenco puntato:
  • Ital-Juve: datemi pure del rosicone, ma io per i giocatori della Juve vestiti di azzurro anziché di bianconero non solo non riesco, proprio non  voglio tifare. Urlare (o twittare) "Grande Gigi" se Buffon parasse un rigore, ad esempio, è un'azione di cui mi potrei vergognare per tutta la vita. C'è anche da aggiungere che molte volte le convocazioni, proprio di giocatori juventini, sono state forzate e inspiegabili. Riserve delle riserve titolari in Nazionale, come Giaccherini, sempre presente finché non è stato ceduto, o l'incubo Osvaldo, un'indecenza che Prandelli ci ha risparmiato, e potrei continuare.
  • Il caso Cassano-Pazzini: non so quanti ci abbiano fatto caso, non so quanti se ne ricordino, ma a me Prandè è scaduto definitivamente proprio per questa vicenda. Breve riassunto dei fatti. Stagione 2011-2012, Europeo alle porte. Cassano, allora al Milan, viene convocato nonostante una condizione fisica pessima, dovuta anche ai suoi problemi cardiaci. Invece Pazzini, che comunque con Ranieri all'Inter giocava titolare, viene lasciato a casa. Scelta tecnica opinabile, ma non censurabile. Finito l'Europeo, Inter e Milan si scambiano i calciatori e, guarda un po', senza che la stagione sia neanche cominciata, il "Pazzo" viene chiamato alla prima occasione mentre per "Fantantonio" le porte della Nazionale sembrano chiudersi definitivamente. E infatti dopo una stagione in neroazzuro tutt'altro che da dimenticare l'attaccante di Bari Vecchia non rientra più nella lista del C.T.. Ma ecco che dopo una buona stagione al Parma, aiutato anche da un clima in cui i riflettori non sono accesi su di te h-24, Prandelli decide addirittura di inserirlo nei 23 che stanno per volare in Brasile. 
  • Il codice etico: cosa direbbe Fantozzi di questa specie di norma penso lo possiate intuire tutti. E' una specie di voto in condotta, i cui contorni sono rimasti a lungo indefiniti. Contano solo gli episodi fuori dal campo? Se il giocatore è già stato sanzionato in qualche modo, pagherà anche in Nazionale? I pareri sulla scelta di inserire un codice comportamentale sono innanzitutto ontologici: è bene rinunciare a un giocatore, magari fondamentale, per episodi che alla fine fanno parte del calcio? Ognuno la pensi come crede, perché qui il punto è un altro: l'uniformità di giudizio. Sentirti dire che Chiellini, appena squalificato per aver tirato una gomitata, non merita ulteriori sanzioni perché il suo comportamento non era violento mi sa tanto di presa per i fondelli, e questo era solo un esempio. 
Sui più recenti fatti riguardanti Rossi, penso che Prandelli abbia sbagliato a parlare in quel modo, rivelando "particolari da spogliatoio", spesso ritenuti top seceret. Io poi Pepito lo avrei portato, piuttosto che preferirgli dei buoni giocatori che non vedranno mai il campo in qualunque caso.
La strada degli azzuri la vedo in salita fin dall'inizio: sarà dura superare i gironi e molti per me sottovalutano l'Inghilterra. Anche qualificandosi, vedo Spagna o Brasile ostacoli insormontabili. Io farò il tifo per Croazia e Belgio, e se dovessi scommettere un euro, lo punterei sull'Argentina.