venerdì 28 marzo 2014

Mediocrità. Inter-Udinese 0-0

                                        
Non mi viene in mente un aggettivo migliore di mediocre per descrivere la partita di ieri sera, ma, più in generale la stagione dell'Inter. Una squadra mediocre allenata da un tecnico mediocre, che,  per carità!, potrebbe fare di più se avesse almeno un giocatore che risolva le partite. Fare 1 punto in due gare consecutive in casa è molto più che mediocre, non fare neanche un tiro in porta nel primo tempo con l'Udinese è drammatico. Fare paragoni con l'anno scorso è da mediocri, visto che il povero Stramaccioni andava in trasferta o giù un città con Rocchi titolare e mezza primavera in panchina.
Credo che la prossima volta dovrò iniziare a vedere la partita dalla metà del secondo tempo, perché per i primi settanta minuti non è successo un bel niente. E anche il quarto d'ora finale, per quanto arrembante, sembra sempre una reazione al poco tempo a disposizione, con assalti alla disperata e palloni buttati in mezzo. Anche ieri, conti alla mano, meritavamo comunque i tre punti, visto che abbiamo creato l'occasionissima di Cambiasso-D'Ambrosio e ci hanno per l'ennesima volta negato un calcio di rigore, che forse non sarà stato il più clamoroso della stagione, ma quando ricevi tre rigori in sessanta giornate, non puoi che infuriarti.
È un'annata sfortunata, questo senza dubbio, ma non si può regalare sempre un tempo all'avversario, che peraltro fa pochissimo per metterti in difficoltà e pensa solo a difendersi. Non credo che sia solo una statistica quella che dice che l'Inter vince (quasi sempre) quando riesce a segnare nel primo tempo. È successo a Verona, con il Torino in casa, a Firenze, per citare le ultime partite. E la spiegazione è ovvia: da un lato, se segni subito obblighi gli altri a scoprirsi, per cercare di pareggiare, dall'altro, hai già indirizzato la partita nel giusto canale. È altrettanto ovvio che se non segni nei primi 45', te restano solo altrettanti per trovare la rete, e quando alla scarsezza tecnica si sommano sfortuna e errori arbitrali, puoi anche non vincere. Il problema è che quest'anno è accaduto troppe volte, segno che i tre succitati fattori si sono presentati in maniera esagerata.
La serie infinita di pareggi è un altro sintomo di mediocrità di una squadra che perde relativamente poco (alla fine una solidità difensiva c'è), ma fa fatica a vincere dovendosi accontentare di un misero punticino.
Dal punto di vista tecnico, dovrei ripetermi, visto che giocano sempre gli stessi, e con gli stessi cambi. Mi limito a sottolineare l'orrenda prestazione di Guarin, fresco di lauto rinnovo: se esistesse la meritocrazia mazzariana, a Livorno dovrebbe sedere in panchina. In secondo luogo dico che la rosa dell'Inter, lo dice anche Mazzarri, è fin ampia per l'unico impegno da sopportare. Ma allora perché non sfruttare quei giocatori (che ormai sono diventati panchinari) per dare un turno di riposo a gente come Palacio, che finisce ogni gara con la lingua per terra?
Tutto sommato, la nostra classifica non si compromette mai: siamo a tre punti dalla Fiorentina, che ha sempre un calendario peggiore del nostro, e abbiamo staccato di una lunghezza il Parma, che pure ha una serie di partite difficili. Dunque, non vedo perché il quarto posto debba già considerarsi sfumato: alla fine è lì, basta vincere le partite da vincere. Ma proprio poiché l'Europa League è alla portata, vorrei vedere l'impiego di più giocatori, per non rimanere con dei punti interrogativi fino alla prossima stagione.
P.S. Se avessi scritto questo post mezz'ora dopo la fine della partita, sarei stato più sferzante, soprattutto con l'allenatore, da cui sono molto deluso, ma vista l'annata mi sembra inutile e dannoso sparare sulla croce rossa, come se dovessi evidenziare qualcosa che vedo solo io. La nostra realtà è fin troppo evidente perché qualcuno la spieghi. Tutti ci rendiamo conto dei limiti e della scarsezza di questa squadra, e scriverlo sarebbe solo uno sfogo dovuto al tifo che noi facciamo ogni volta, e che troppo spesso non corrisponde a una vittoria. 


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