mercoledì 12 marzo 2014

La resa del Milan


Quando il sorteggio aveva assegnato al Milan la squadra di Simeone, ero molto contento, oltre che fiducioso. Le caratteristiche dell'Atletico Madrid mettono in difficoltà qualsiasi squadra, figuriamoci uno dei peggiori Milan degli ultimi anni, aggrappato solo al famigerato "DNA europeo" che trasformerebbe questa squadra rendendola capace di qualunque impresa.
Ieri la gara è durata di fatto fino al 2-1, al quale i rossoneri non hanno saputo reagire come dopo il primo goal di Diego Costa, in quel quarto d'ora in cui Kakà ha trovato il pari rischiando anche il sorpasso. In realtà, il Milan non aveva alcuna speranza, perché nettamente inferiore in tutti i fondamentali. Dal punto di vista fisico, c'è un divario imbarazzante: anche sul 4-1 il Cholo spronava i suoi, che lo seguivano con una grinta e una corsa che la squadra di Seedorf non potrebbe reggere per più di dieci minuti. Anche dal punto di vista tecnico, non c'è stata partita, soprattutto in mezzo al campo: il centrocampo di picchiatori del Milan non ha retto, infatti molte volte la difesa è stata attaccata proprio per vie centrali. Se vogliamo essere crudeli, possiamo anche fare il paragone tra gli attaccanti. Diego Costa vs Mario Balotelli. Penso non ci sia bisogno di commento. Dico solo che io sono uno di quelli che non ha mai rimpianto Balotelli: non sarà mai un campione, seppur capace di grandi giocate.
Molti hanno visto questa partita come il simbolo del divario tra Italia e Spagna. Premesso che i valori spagnoli sono molto superiori, il Milan non rappresenta ad oggi il meglio del calcio italiano. Non dimentichiamo che l'Atletico è secondo in campionato dietro a un super Real, mentre i rossoneri distano 8 punti dall'Europa League. Qualcosa vorrà pur dire. Probabilmente anche Juve e Roma avrebbero ceduto, ma non così nettamente.

Nessun commento:

Posta un commento