giovedì 10 aprile 2014

Sui quarti di Champions

Magari finiranno la stagione con zero titoli, ma sono di certo tra le assolute protagoniste di questa stagione: parlo ovviamente del Chelsea e dell'Atletico Madrid, fresche semifinaliste di Champions. Quasi tutti gli interisti hanno seguito le partite di ieri e martedì come se giocasse l'Inter, per il legame affettivo che li lega a José Mourinho e Diego Simeone, due che seppur in modo diverso, hanno lasciato il segno. Vedendo il vate portoghese correre per il campo dopo il goal di Demba Ba, non possono non tornarci in mente le sue esultanze: dalla corsa verso Maicon a Siena a quella liberatoria al Camp Nou, passando per l'abbraccio a Julio Cesar a Kiev. Il suo Chelsea non è più forte del PSG, ma José ha fatto valere la sua qualità più importante: saper motivare. D'altra parte, la forza dell'Atletico va ben oltre la semplice motivazione, poiché accompagnata da un furore agonistico, da una grinta e da una cattiveria sportiva che non si vedeva da tempo. I colchoneros hanno pressato per più di un'ora senza tregua e tengono questo ritmo dall'inizio dell'anno. Inoltre, sia il Chelsea che gli spagnoli, hanno dovuto rinunciare ai propri giocatori più forti: Hazard, Arda Turan e Diego Costa. Non sono un amante dei titoloni a nove colonne, perciò quando sento che ieri è finita l'era del "tiki taka" un po' mi irrito. È vero, da qualche anno a questa parte il livello del Barcellona è calato soprattutto a risultati. Il dato che più impressiona è la terza finale europea consecutiva senza i blaugrana. A ciò si aggiunge l'inevitabile rischio prevedibilità, con gli avversari che riescono a trovare più spesso le contromisure. Detto ciò dare per finito il Barcellona mi sembra un ingiusto azzardo. Stiamo parlando di una squadra che può ancora conquistare due trofei e che possiede giocatori di classe superiore. Tuttavia questi campioni diventano più "anziani" ogni anno, e la parabola discendente mi sembra avviata. Non potendo probabilmente operare sul mercato quest'anno, sarà ancora più difficile invertire la rotta.

#savekovacic

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