domenica 26 gennaio 2014

Piccolo sfogo dopo Inter-Catania

Se non vinci neanche contro la squadra più scarsa del campionato, ultima in classifica e reduce da dieci sconfitte consecutive in trasferta, significa già di per sé che stai messo male, molto male. Se poi ci aggiungi come questo scialbo pareggio è arrivato, senza riuscire nemmeno a violare la saracinesca catanese, ottieni il quadro della sconcertante (parola molto in voga in questi giorni) condizione dell'Inter.
Partiamo dall'inizio. Mazzarri ripropone gli stessi undici di Genova, riconfermando le due punte e Milito. Il tecnico da la netta sensazione di aver giocato per quattro mesi con il solo Palacio per via dell'assenza del Principe, da molti considerata la vera sfortuna della prima parte della stagione. Errore numero 1. In estate, quando ho tempo per immaginare l'Inter che sarà, ritenevo Milito la quarta scelta dell'attacco. Invece ho con il tempo capito che, con la travagliata vicenda di Icardi e la prematura quanto inspiegabile bocciatura di Belfodil, Milito era atteso a braccia aperte dal buon Walter. La realtà è che Diego non è più un giocatore su cui fare affidamento. Lo ha dimostrato anche oggi: ha avuto qualche buona occasione, ma è stato di scarsissima mobilità e poco funzionale al non gioco della squadra.
Detto questo, non è certo la presenza dell'eroe del triplete la causa di questo pareggio. In realtà, non è facile trovare un motivo vero, unico, quanto una serie di circostanze e piccole cose che nel complesso rendono la squadra davvero mediocre. Già considerando l'innegabile difficoltà del passaggio di proprietà, che comunque Mazzarri ha gestito bene, a cui si è aggiunta di recente la telenovela Guarin, non si possono negare i limiti tecnici di questo gruppo (giocatori e allenatore),  che un ottimo inizio di stagione aveva celato. 
Non essendo impegnati in coppe varie, la condizione atletica dovrebbe essere quantomeno accettabile, invece sembra essere la prima cosa a mancare. Poi c'è l'innegabile scarsezza, che definirei mediocrità di alcuni nostri titolarissimi. Jonathan e Nagatomo raramente combinano disatri, ma in un Inter normale sarebbero le riserve delle riserve. La difesa ha in Campagnaro (ultra over-30) l'unico elemento di affidabilità, in mezzo Kuzmanovic è passato da essere in partenza a giocare titolare. In fine una formazione che ha ancora in Cambiasso un elemento indispensabile, non può che ottenere i risultati che ottiene. In più gli elementi di talento non offrono prestazioni sufficienti a trascinare la squadra, soprattutto Rodrigo, che sta tirando il fiato dopo aver retto da solo l'attacco.
Ho molta paura che, in perfetto stile Inter, i recenti sfaceli portino i nostri dirigenti ad arraffazzonare qualche acquisto dell'ultim'ora tipo Rocchi. Spero vivamente che Thohir si convinca a non farlo. Alla luce di obiettivi che non ci sono, è inutile cercare di migliorare questa squadra. Questo dovrebbe capirlo anche Mazzari, che dovrebbe usare i prossimi mesi per sciogliere alcuni nodi in prospettiva futura. Avendo poco da chiedere da questa stagione, tanto vale pensare già alla prossima...

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