domenica 11 gennaio 2015

Cercando continuità. Inter-Genoa 3-1


Quella di oggi era una partita ricca di insidie. I due colpi di mercato hanno portato grande entusiasmo tra i tifosi, ma questo rischiava di distogliere l'attenzione dal calcio giocato. Soprattutto perché stamattina eravamo ancora dodicesimi e ci attendeva una squadra che, seppur appannata nelle ultime giornate, era stata al terzo posto e ci precedeva di molte posizioni. Per queste ragioni temevo l'inizio della gara , in cui troppo spesso ci siamo fatti cogliere impreparati e deconcentrati, sempre costretti a rimontare l'avversario.
Oggi la prima palla-goal l'ha avuta Icardi, ma il Genoa si è reso pericoloso subito dopo. A parte questa distrazione, il primo tempo è stato giocato come si deve, anche se l'avversario, rintanato nella propria metà campo ad aspettare un nostro regalo, non lasciava spazi per una manovra molto rapida. Tuttavia, abbiamo schiacciato il Genoa fino a che il goal non è stato quasi naturale.


Podolski e Palacio giostravano bene dietro a Icardi, mentre il ballerino Hernanes, fermissimo, ha fatto di buono solo il calcio d'angolo che ha portato al raddoppio di Maurito. In difesa ottima prestazione di Vidic, indipendentemente dalla rete segnata, anche perché è stata la palla a sbattere sulla sua testa, e discreta quella di Marco "retropassaggio" Andreolli, che pur di non prendersi il minimo rischio, non esitava ad appoggiare la palla all'indietro. In ogni caso, complice la scadente prova del Genoa davanti, la coppia di centrali di oggi ha offerto più garanzie e sicurezza rispetto a quella "titolare". La lunga squalifica di Juan Jesus darà l'opportunità a uno dei due di guadagnarsi il posto.


Oggi, giornata strana, mi trovo a fare i complimenti anche a Guarin, che sta cominciando a limitare gli errori madornali, suo marchio di fabbrica. Non ero per nulla sicuro che lui e Medel bastassero in mezzo al campo, ma soprattutto grazie al cileno, che non smette mai di correre e pressare, non abbiamo sofferto più di tanto i contropiedi genoani.
Mancini fa bene a essere soddisfatto del primo tempo, come di non esserlo del secondo. Come più volte è successo, abbiamo smesso di giocare, aspettando che il tempo passasse. Per fortuna il loro goal è arrivato al 39', e con l'immediato 3-1 ci abbiamo messo una pezza, ma il Genoa avrebbe anche potuto riaprirla prima (vedi traversa di Lestienne).


L'importante oggi era vincere, contava più di ogni altra cosa. Siamo tornati nella metà di classifica che ci compete, accorciando su Milan, Genoa e Lazio, agganciando il Palermo e superando Udinese e Sassuolo. Questa vittoria non avrà valore se non troveremo continuità. Con la gara di Empoli si chiude il girone d'andata, mentre quello di ritorno inizia con gare alla nostra portata (Torino, Sassuolo, Palermo). Se tutto va bene tra un mese guarderemo un'altra classifica. Prima, però, la sfida con la Sampdoria in Coppa Italia, competizione da onorare al massimo in questi periodi di magra.



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